Le Cure Palliative

“Le cure palliative sono espressione dell’attitudine propriamente umana a prendersi cura gli uni degli altri, specialmente di chi soffre. Esse testimoniano che la persona umana rimane sempre preziosa, anche se segnata dall’anzianità e dalla malattia (…) Incoraggio i professionisti e gli studenti a specializzarsi in questo tipo di assistenza che non possiede meno valore per il fatto che “non salva la vita”. Le cure palliative realizzano qualcosa di altrettanto importante: valorizzano la persona ”
Jorge Mario Bergoglio (papa Francesco), Città del Vaticano, 2015

Definizione e descrizione

(da International Association for Hospice and Palliative Care IAHPC in collaborazione con OMS 2019)

  • Comprendono prevenzione, identificazione precoce, valutazione completa e gestione di problemi fisici, inclusi dolore e altri sintomi angoscianti, disagio psicologico, disagio spirituale e bisogni sociali. Quando possibile, questi interventi devono essere basati sull’evidenza.
  • Forniscono supporto per aiutare i pazienti a vivere il più pienamente possibile fino alla morte facilitando una comunicazione efficace, aiutando loro e le loro famiglie a determinare gli obiettivi di cura.
  • Sono applicabili durante il corso di una malattia, secondo le esigenze del paziente.
  • Vengono fornite in combinazione con terapie modificanti la malattia quando necessario.
  • Possono influenzare positivamente il decorso della malattia.
  • Non intendono  né affrettare né posticipare la morte, affermano la vita e riconoscono la morte come un processo naturale.
  • Forniscono supporto alla famiglia e ai caregiver durante la malattia del paziente e durante il lutto.
  • Vengono prestate riconoscendo e rispettando i valori e le convinzioni culturali del paziente e della famiglia.
  • Sono applicabili in tutte le strutture sanitarie (luogo di residenza e istituzioni) e a tutti i livelli (dal primario al terziario).
  • Possono  essere fornite da professionisti con formazione di base in cure palliative.
  • Possono richiedere cure palliative specialistiche con un team multiprofessionale per il rinvio di casi complessi.

Per ottenere l’integrazione delle cure palliative, i governi dovrebbero:

  • adottare politiche e norme adeguate che includano le cure palliative nelle leggi sanitarie, nei programmi sanitari nazionali e nei bilanci sanitari nazionali;
  • garantire che i piani assicurativi integrino le cure palliative come componente dei programmi;
  • garantire l’accesso a farmaci e tecnologie essenziali per alleviare il dolore e cure palliative, comprese le formulazioni pediatriche;
  • garantire che le cure palliative facciano parte di tutti i servizi sanitari (dai programmi sanitari di comunità agli ospedali), che tutti siano valutati e che tutto il personale possa fornire cure palliative di base con squadre specialistiche disponibili per il rinvio e la consultazione;
  • garantire l’accesso a cure palliative adeguate per i gruppi vulnerabili, compresi i bambini e gli anziani;
  • impegnarsi con università e ospedali universitari per includere la ricerca sulle cure palliative e la formazione sulle cure palliative come componente integrante dell’istruzione continua, inclusa l’istruzione di base, intermedia, specialistica e continua.

Medicina e cure palliative

(Enciclopedia Treccani)

Nell’accezione comune del termine, e soprattutto in Italia, palliativo comunica un significato di limite, di inadeguatezza, rispetto agli obiettivi che ci si prefiggono. Il termine, infatti, risale al latino tardo palliare, nel significato di mascherare o coprire con un pallio (lat. pallium «mantello»). E l’espressione: «quel rimedio è solo un palliativo» declassa quel tipo di intervento a livello di soluzione transitoria che risolverà solo in parte il problema.

Anche nell’ambito della cultura medica contemporanea, tesa alla soluzione di tutti i problemi fisici e psicologici delle persone (quali gli interventi sulle fasi iniziali della vita o il suo allungamento temporale mediante l’uso di sofisticate tecnologie), per molto tempo l’approccio palliativo si è configurato come una pratica medica riduttiva in quanto incapace di risolvere alla radice un problema clinico, ma piuttosto orientata alla sola gestione delle manifestazioni di una malattia, peraltro inguaribile. In verità, al di là delle definizioni restrittive le cure palliative sono espressione di una concezione olistica della medicina che libera il termine curare dalla prospettiva totalizzante del guarire, assumendo il concetto ben più complesso del prendersi cura dell’individuo. Tale assunto determina ricadute corrette in termini di impegno professionale, tempo, spazio, strutture, idee e ricerca.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce le cure palliative come un approccio in grado di migliorare «la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare le problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza per mezzo di una identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psicosociale e spirituale» (World health organization, National cancer control programmes. Policies and managerial guidelines, 20022, p. 84).